1.3.1 Descrizione del convegno
Il presente progetto prende le mosse dalla mostra Dalla magia alla medicina. Scienza e fede nell’arte dei secoli XVI-XVIII ideata e curata dal prof. Sergio Rossi e che si svolge ad Helsinki, presso il Museo Sinebrychoff, dal 10 marzo al 30 maggio del 2004 grazie anche ad una feconda collaborazione tra studiosi italiani e finlandesi. Lo stesso carattere internazionale, allargato ad esperti di altri paesi europei, si intende mantenere anche per il Convegno in oggetto che, partendo da una serie di ricerche già avviate, ne intende sviluppare e portare a compimento gli esiti scientifici.
Il Convegno, che come si diceva avrà un carattere interdisciplinare ed un autentico respiro internazionale, si articolerà su più campi di indagine, prevedendo
a): una ampia sezione introduttiva che analizzerà il rapporto tra arte e scienza, magia e medicina nell’età classica e nel Medioevo.
b): l’analisi del rapporto, spesso conflittuale, tra magia ed alchimia da un lato e scienza ufficiale dall’altro nel corso dei secoli XV e XVI e del modo in cui magia ed alchimia sono state raffigurate dall’arte del tempo.
c): l’esame dell’evoluzione della scienza medica nel XVII e nel XVIII secolo, sempre vista in relazione all’arte e al teatro contemporanei in modo da illustrare i progressi della medicina con i riflessi dell’arte e d’altro canto riferire sempre le opere d’arte al contesto storico che le ha prodotte.
d): l’indagine sulla religiosità barocca e tardo-barocca, dove l’elemento del miracolo e della intercessione dei Santi protettori continuerà a giocare un ruolo primario nell’arte e nella cultura del periodo, soprattutto quando ci si dovrà confrontare con le grandi epidemie che hanno flagellato l’Europa nel XVII secolo, allorché politiche repressive e grandi slanci umanitari vivranno in stretta simbiosi tra loro.
Stregoni, maghi, alchimisti, cerusici, ciarlatani, popolano l’immaginario di chi pensa alla medicina del Medioevo e del Rinascimento, e ancor di più a quella del Seicento, una medicina empirica messa a dura prova dalle grandi epidemie di peste che hanno flagellato il secolo del barocco. Ma è un’immagine riduttiva dei medici di quell’epoca. Mentre alcuni in effetti chiudono il loro orizzonte alle antiche conoscenze ippocratee, d’altro canto il metodo sperimentale galileiano, capace di sovvertire radicalmente l’orizzonte scientifico del tempo, conosce i primi consensi ed i primi seguaci. Il corpo umano, scrutato e riprodotto dagli artisti anche nella condizione di malattia (per quella passione per il vero che li spinge a esercitare su quel tema la propria abilità espressiva), diviene anche per la medicina oggetto di osservazione e di ricerca. Se ne avvantaggiano immediatamente la chirurgia, la farmacologia e gli strumenti diagnostici. Nasce ad esempio il termometro; la ricerca viene avviata su basi razionali e scientifiche; per i rimedi curativi la sperimentazione si sovrappone alle credenze popolari; ha origine la figura del moderno farmacista. Ed ecco che diventa sempre più conflittuale il rapporto tra teorici e “pratici”, ovvero tra la realtà delle accademie istituzionali e quella, più dimessa, del vasto stuolo dei “paramedici” non laureati: chirurghi, barbieri, flebotomi, cavadenti, che vanno ad aggiungersi alla variopinta e disordinata turba dei maghi e ciarlatani, praticoni e sedicenti alchimisti che, spesso senza alcuna preparazione medica specifica, peregrinano di villaggio in villaggio per tutta l’Europa offrendo illusorie panacee alla credulità popolare. Tutto questo tumultuoso fermento sarà indagato attraverso il nuovo approccio estetico dei secoli XVII e XVIII in cui la verità dell’immagine, come si diceva, fa la sua piena irruzione nei dipinti e nelle stampe dedicate al tema della sofferenza e della malattia. Verranno poi indagate le innovazioni, a livello scientifico-profilattico, ospedaliero, di storia del costume, intervenute nel XVIII secolo con le raffigurazioni artistiche che anche in questo caso seguiranno l’evolversi della medicina. Così accanto ai santi guaritori compariranno ora soprattutto i santi protettori: alla cura del corpo si aggiunge la cura dell’anima e la rappresentazione realistica della malattia si attenua per una maggiore attenzione alla pietà verso il malato inteso come individuo sofferente o addirittura verso il moribondo (scene di estrema unzione, viatico, seppellimenti di morti, ecc.).
1.4 Programma dettagliato del convegno (indicare i nomi dei relatori e la loro provenienza)
Il Convegno "Magia e medicina nell'arte e nella cultura europea" si svolgerà nell'arco di tre giornate, il 17, 18 e 19 febbraio 2005, presso i locali del Dipartimento di Storia dell'arte dell'Università La Sapienza di Roma.
Entrando più nel dettaglio, la prima giornata svilupperà i punti a) e b) del progetto e avrà per titolo: Arte, magia e medicina dall’età classica al Rinascimento con gli interventi di Mika Kajava, Luciana Angeletti, Maurizio Trebbi, Helmar Schramm, Andreo Larsen, Erika Fisher Lichte, Luciano Rossi, Bonita Cleri, Tancredi Carunchio, Stefano Valeri.
La seconda giornata si concentrerà sui punti c) e d) e avrà per titolo: Malattie e guarigioni miracolose nell’arte e nella vita del Sei e Settecento con gli interventi di Cristoph L. Frommel, Maurizio Calvesi, Ranieri Varese, Cristina Hermann Fiore, Alessandro Zuccari, Kirsi Eskelinen, Heikki Mikkeli, Silvia Danesi Squarzina, Stefania Macioce, Claudio Strinati.
La terza e ultima giornata che si svolgerà nella mattinata di sabato avrà per tema Devianza e “normalizzazione” nell’arte e nella cultura tra Cinque e Settecento, quindi con un ulteriore sviluppo del punto d) del progetto, e vedrà gli interventi di Johanna Vakkari, Joan Sureda, Bert Treffers, Lionello Puppi, Sergio Rossi.
ELENCO DEI RELATORI
1)Prof. Mika Kajava, direttore dell’Institutum Romanum Finlandiae di Villa Lante, Roma.
2)Prof. Luciana Angeletti, (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
3)Prof. Maurizio Trebbi (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
4)Prof. Helmar Schramm (Università di Berlino), Berlino.
5)Prof. Andreo Larsen (Università di Helsinki), Helsinki.
6)Prof. Erika Fisher Lichte (Università di Berlino), Berlino.
7)Prof. Luciano Rossi (Università di Zurigo), Zurigo.
8)Prof. Bonita Cleri (Università di Urbino), Urbino.
9)Prof. Tancredi Carunchio (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
10)Prof. Cristoph L. Frommel (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
11)Prof. Johanna Vakkari (Università di Helsinki), Helsinki.
12)Prof. Maurizio Calvesi (Professore emerito, Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
13)Prof. Ranieri Varese (Università di Ferrara), Ferrara.
14)Dott. Cristina Hermann Fiore (Galleria Borghese), Roma.
15)Prof. Stefano Valeri (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
16)Dott. Kirsi Eskelinen (Museo Sinebrychoff di Helsinki), Helsinki.
17)Prof. Heikki Mikkeli (Università di Helsinki), Helsinki.
18)Prof. Silvia Danesi Squarzina (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
19)Prof. Stefania Macioce (Università di Roma “La Sapienza”)
20)Prof. Bert Treffers (Direttore dell’Istituto di Cultura Olandese a Roma), Roma.
21)Prof. Claudio Strinati (Soprintendente del Polo Museale Romano), Roma.
22)Prof. Joan Sureda (Università di Barcellona), Barcellona.
23)Prof. Alessandro Zuccari (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.
24)Prof. Lionello Puppi (Università “Ca Foscari” di Venezia), Venezia
25)Prof. Sergio Rossi (Università di Roma “La Sapienza”), Roma.